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IporchemiParteniHyporch
ExClass
il coro spartano (F9 Recchia). In altri termini, si potrebbe sostenere che questa
tipologia di carme, se indubbiamente apparteneva alla categoria degli iporchemi
da un punto di vista orchestico e musicale, verosimilmente rientrava anche nella
13.
alessandrine (quelle di partenio e iporchema, alle quali si aggiunge il ricorso alla
e iporchema non erano particolarmente percepite né sistematicamente operanti,
14. Che l’ode fosse
13
è attestata in Schol. Pi. Isthm. inscr.
probabilità a Pi. Pae. 4 (= D4 Rutherford). Per la questione si rinvia a L. Käppel, Paian. Studien zur
Geschichte einer Gattung, Berlin-New York 1992, 82 e G.B.D’Alessio, “Pindar’s Prosodia and the
ZPE
14 The Cambridge
Companion to Greek Lyric
e da alcuni ricondotto a Pindaro (P.Oxy.
H. Maehler, F. Montanari, C. Römer M. Stroppa, eds., Commentaria et lexica Graeca in papyris
reperta I, 1, 2, 1, Berlin-Boston 2013, 31-2 e E. E. Prodi, “Text as Paratext: Pindar, Sappho, and
GRBS
la cui cronologia restano tuttora incerte. Meno rischiosa, ma comunque non esente da criticità, l’idea
De Musica pseudoplutarcheo, una risorsa la cui fonte principale, l’opera sui musici di
apud Ps.-Plu. Mus.
autori di iporchemi vd. Recchia, Hyporchematum fragmenta
dedicati ai generi antichi ci si limita a rinviare a A. Ford, “The Genre of Genres: Paeans and Paian in
Poetica
Manca, eds., La voix actée. Pour une nouvelle ethnopoétique
ed., Bacchylidis Encomiorum et Eroticorum fragmenta, Roma 2020, 61-69 e ai saggi raccolti in M.
Foster, L. Kurke, N. Weiss, eds., Genre in Archaic and Classical Greek Poetry: Theories and Models,
Leiden-Boston 2020 e in B. Currie, I. Rutherford, eds., The Reception of Greek Lyric Poetry in the
Ancient World: Transmission, Canonization and Paratext, Leiden-Boston 2020.